Raffaele

Incontrando Gaia Terra ho sentito che potevo stare in questo progetto sostenendolo. Col tempo l’esperienza si è trasformata in amore, essenza e scelta di vita. Mi sono sentito di poter abitare il luogo, provando piacere ed interesse nelle cose che si fanno ma soprattutto nelle relazioni umane individuali.

Ho vissuto gli anni in cui si parlava del “Piccolo è bello”, fatto propri i concetti, della “Decrescita felice”, della “Banca del tempo”, delle 4R (Riduzione, Riutilizzo, Riciclo, Recupero), de “La Comune”, riguardante il vivere condiviso, e, più recentemente, il co-housing, e la sobrietà secondo José Mujica. Ho vissuto periodo in cui nascevano i partiti verdi, le grandi associazioni ecologiste che si battevano, e continuano a battersi, per essere più leggeri sulla terra, per un cibo bio più sano e salutare, per un minor impatto ambientale. Significati rimasti in me e vissuti il più concretamente possibile.

Concluso il ciclo lavorativo lavorativo, stimolante e soddisfacente, mi son dedicato al volontariato sia in campo ambientale che sociale. Nonostante ciò sentivo che mancava ancora qualcosa. Qualcosa che porta a vivere oltre l’organizzazione sociale. Con questi occhi, ho elaborato quale fosse il senso intrinseco del vivere trovando nelle Comunità Intenzionali una possibile risposta.
Il termine Comunità Intenzionale si riferisce ad un’entità generica, ma essa si caratterizzata principalmente dagli individui stessi che vi abitano e la vivono, che crescere proporzionalmente alle volontà ed energie che si attivano attraverso le collaborazioni dei singoli.

L’esperienza per un periodo significativo in Findhorn, fatta molti anni prima, mi aveva lasciato il desiderio di approfondire il vivere in comunità e il conoscere le persone che le abitano e relazioni tra loro. Così nel 2019 all’incontro GEN-Europe e al raduno RIVE, ho voluto esserci, partecipando come volontario alla preparazione del doppio evento, nella storica comunità di Bagnaia, insieme a tanti altri volontari, molti dei quali provenienti da ecovillaggi.

I periodi di volontariato, la partecipazione al doppio evento, il relazionarmi con persone con più esperienza a cui ponevo le stesse domande, su cosa volesse vivere in comunità, ho compreso che vivere in una Comunità, avrebbe significato idea e progetto concreto, visione e scopo.

Incontrando Gaia Terra ho sentito che potevo stare in questo progetto sostenendolo. Col tempo l’esperienza si è trasformata in amore, essenza e scelta di vita. Mi sono sentito di poter abitare il luogo, provando piacere ed interesse nelle cose che si fanno ma soprattutto nelle relazioni umane individuali.

Di Gaia Terra mi affascinano le possibili combinazioni sprigionate dallo stare insieme, l’eclettismo della quotidianità, le modalità di condivisione, la progettualità per rendere il posto migliore.

Ho apprezzato le ricerche di alternative per potersi sostenere negli scambi e relazionarsi in altre forme, all’attenzione per l’ambiente e la tendenza a non usare la moneta. Qui sento le possibilità che si rinnovano costantemente, piccole decrescite di grandi crescite felici, ripensando ai cicli, ai processi, dal fai-da-te al fai-insieme, proprio come diceva Mannitonquat ‘’Non c’è nulla che insieme non si possa fare’’.

Ho trovato in Gaia Terra un luogo fertile, ricco di risorse, di partecipazione, di profondo coinvolgimento.

Tutte le immagini sono frutto di visioni collaborative ed i diritti d'uso appartengono alla Comunità "Progetto Gaia Terra APS". 
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